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Da Padre Prevost a Leone XIV: Dove ha studiato? Qual è la sua provenienza? Quali sono state le sue prime parole come Papa?

  • Writer: José María Sánchez Galera
    José María Sánchez Galera
  • May 10
  • 4 min read

Updated: May 12



El Papa León XIV, en su primera salida del Vaticano, visita la Basílica de Nuestra Señora del Buen Consejo, en la pequeña localidad de Genazzano
El Papa León XIV, en su primera salida del Vaticano, visita la Basílica de Nuestra Señora del Buen Consejo, en la pequeña localidad de Genazzano

È di ascendenza spagnola —ma anche francese e italiana—, come riflettono i suoi cognomi, ma nato negli Stati Uniti. Si è formato all'Università di Villanova, dell'Ordine di Sant'Agostino, situata negli Stati Uniti, intitolata al Santo agostiniano spagnolo Tommaso da Villanova. Entrò come novizio nell'Ordine a 22 anni, durante la fine del pontificato di Paolo VI, e fu ordinato cinque anni dopo, all'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II, il primo Papa non italiano da Adriano VI, nel XVI secolo, che, nonostante fosse olandese, svolgeva il suo compito ecclesiale in Spagna. Ha menzionato Papa Francesco nel suo primo discorso pubblico, dal balcone della basilica di San Pietro, per ringraziarlo del suo lascito, ed è uscito rivestito con il rocchetto, la mozzetta e la stola con cui apparvero i pontefici precedenti. Ha parlato in italiano, in spagnolo ed in latino. E forse è stato il papa il cui discorso iniziale è risultato più lungo, mescolando improvvisazione con testo preparato come segno di vicinanza e chiarezza.


È Leone XIV, il nuovo papa, e al momento di entrare nel conclave era il cardinale agostiniano Robert Francis Prevost Martínez (Chicago, 1955).


Papa Giovanni Paolo II con un giovanissimo e appena ordinato P. Robert Prevost OSA
Papa Giovanni Paolo II con un giovanissimo e appena ordinato P. Robert Prevost OSA

Ha trascorso quasi 23 anni in Perù, dove ha svolto compiti di missionario e di vescovo, e la cui nazionalità condivide con quella statunitense. È stato Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino per dodici anni; Papa Francesco lo ha designato come vescovo nel 2014, la cui consacrazione si è svolta a Chiclayo (Perù) per mano del suo connazionale James Patrick Green. Nel 2023 Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina; nello stesso anno è entrato a far parte di altri organismi, come il Dicastero per l'Evangelizzazione, il Dicastero per la Dottrina della Fede, per le Chiese Orientali, per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e per la Cultura e l'Educazione, oltre a essere creato cardinale.


Nelle sue prime parole, ha affrontato vari temi di rilevanza che riguardano la giustizia sociale e trattano della necessità di unità e di pace. Il suo nome ci riporta al primo papa che fu filmato con una cinepresa, che guidò la Chiesa dal XIX al XX secolo e che pubblicò una delle encicliche più rilevanti degli ultimi tempi: Rerum novarum. Leone XIII non è stato solo uno dei pontefici che più a lungo ha occupato la sede petrina; è stato il primo papa a non avere il potere temporale che i suoi predecessori avevano detenuto per più di un millennio. D'altra parte, Leone XIII fu eletto papa un paio di settimane prima di compiere 68 anni; Leone XIV ha ora 69 anni. Ma il nome Leone potrebbe avere anche altri significati.




Due papi americani, compagni di missione


Il nuovo papa è il primo papa agostiniano e, rivolgendosi ai fedeli dopo aver accettato la responsabilità di indossare i sandali di Pietro, ha detto: "La pace sia con tutti voi". Non è stato solo il desiderio di un nuovo papa in un'epoca di guerre; come ha sottolineato lui stesso, è la prima cosa che Cristo —“il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio”, aggiunge Leone— ci dice dopo la sua Resurrezione, e proprio in questo periodo di Pasqua è il messaggio che definisce la vita cristiana. "Una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante", definisce Leone XIV la pace di Cristo. Una pace che rimanda all'amore incondizionato di Dio per tutti gli uomini. Nel suo discorso, oltre ai riferimenti espliciti a Francesco, si sono apprezzati dei cenni ai due papi Giovanni Paolo: “senza paura”, hanno ripetuto entrambi, citando le parole del Risorto. Il suo discorso di integrazione, di ponti, dialogo e incontro, guarda "avanti", e risponde alle esigenze del mondo di oggi. Ha invitato i cristiani a lavorare insieme, a proclamare il Vangelo. In un certo senso, ciò implica delle concomitanze con Benedetto, che chiamava a essere "cooperatori della verità".


Parlando della sua condizione di agostiniano e di Agostino d'Ippona, Leone XIV ha menzionato in modo implicito la Città di Dio a cui aspiriamo, la Patria definitiva. Per coloro che conoscono l'opera del Padre africano della Chiesa, risuona la sua affermazione che la pace è l'aspirazione di tutte le creature di Dio e, inoltre, che non è Dio a voler che l'uomo sia schiavo dell'uomo. D'altra parte, Leone ha dato un messaggio speciale alla Chiesa di Roma, che è la sua nuova diocesi. Un saluto che si apre, allo stesso tempo, agli ispanofoni, alla Chiesa universale, a condividere la fede in Cristo, a "essere vicino specialmente a coloro che soffrono". Ha anche pregato la Vergine Maria, ricordata con il titolo della Madonna di Pompei che proprio si festeggiava il giorno dell’elezione. Insieme a un'Ave Maria in italiano, ha benedetto tutti i cattolici con un'indulgenza plenaria. Ha pregato gli apostoli Pietro e Paolo in latino, continuando con le litanie abituali della benedictio coram populo.


Qui inizia il cammino di questo nuovo papato di chiaro segno agostiniano.






 
 
 
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